Domande dal 13 settembre 2021. Contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili.
La Regione Emilia-Romagna intende sostenere le imprese femminili del territorio con l’erogazione di contributi a fondo perduto.
Il fondo è complementare al Fondo regionale Microcredito e al Fondo Starter (Fondi dedicati alle nuove imprese). I soggetti che faranno domanda per accedere ai fondi Microcredito o Starter potranno fare richiesta anche a questo contributo a fondo perduto.
Beneficiari
Imprese femminili con sede operativa in Emilia-Romagna.
Requisiti
- le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60 per cento da donne (da intendersi come numero di donne socie e non come quote di capitale possedute)
- le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne
- le imprese individuali gestite da donne, che operino nei settori dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi
Spese Ammissibili
Tra le spese ammissibili figurano:
- ristrutturazioni edilizie
- acquisto di macchinari
- attrezzature
- impianti
- hardware
- software
- arredi
- brevetti
- iniziative promozionali
- partecipazione a fiere ed eventi
- consulenze specialistiche
- spese per formazione
La spesa minima ammissibile è pari ad € 8.000 (IVA esclusa).
Agevolazione
Contributo a fondo perduto pari al 40% dei costi ammessi e fino a un massimale pari ad € 30.000.
La misura è complementare al finanziamento agevolato concesso dal Fondo Starter (es. progetto di € 50.000 a fronte di un contributo concedibile di € 20.000 l’importo del finanziamento sarà di € 30.000).
Presentazione domande
Per richiedere il contributo bisognerà farne espressa richiesta durante le procedure di domanda del Fondo Starter.
La domanda di partecipazione potrà essere presentata esclusivamente in modalità telematica e con firma digitale dal 13 settembre al 15 novembre 2021 salvo chiusura anticipata per esaurimento fondi.
I progetti saranno valutati in base a una serie di criteri come:
- le ricadute positive in termini occupazionali;
- la rilevanza della componente femminile e giovanile in termini di partecipazione societaria e/o finanziaria al capitale sociale;
- la valorizzazione dei mestieri della tradizione (sartoria, artigianato, ecc.);
- la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e la condivisione delle responsabilità di cura famigliari;
- lo sviluppo dei percorsi di inclusione sociale e lavorativa di donne a rischio di fragilità sociale (ad esempio vittime di violenza di genere);
- il contenuto innovativo dei progetti.