Finisce il periodo transitorio che ha permesso alle partite Iva di evitare le eventuali sanzioni. Per chi effettua la liquidazione mensile, la moratoria prosegue fino al 30 settembre 2019
A sei mesi dall’entrata in vigore della fatturazione elettronica obbligatoria, finisce il periodo di moratoria e e da lunedì 1° luglio scattano le sanzioni per chi non seguirà alla lettera i nuovi adempimenti. Per i contribuenti che effettuano la liquidazione periodica dell’Iva con cadenza mensile, il periodo di moratoria è però esteso fino al 30 settembre 2019.
Fino al 30 giugno vige, per i titolari di partita Iva, la possibilità di evitare le sanzioni per fatturazione tardiva con l’emissione entro il termine di liquidazione dell’imposta, oppure di beneficiare della riduzione al 20% nel caso di emissione entro la liquidazione del periodo successivo.
Il regime sanzionatorio
Le sanzioni dal 1° luglio 2019, richiamate dal Dlgs 127/2015, sono quelle previste dall’art. 6 Dlgs 471/1997. In particolare, se la violazione non incide sulla corretta liquidazione del tributo, l’importo della multa va da 250 euro a 2 mila euro. Ricordiamo che la fattura elettronica deve essere emessa entro 12 giorni (e non 10 come previsto inizialmente) dalla data di effettuazione delle operazioni. Il prolungamento è stato approntato da un emendamento al Dl Crescita convertito definitivamente in legge il 27 giugno scorso con il voto in Senato.
Queste e altre chiarimenti in vista del 1° luglio sono stati forniti dall’Agenzia delle entrate con la circolare n. 14/E. In particolare, c’è da sottolineare che farmacisti e medici sono esclusi per tutto il 2019 dall’emissione della fatturazione elettronica.
E che l’Esterometro – introdotto dal 1° gennaio scorso e consistente nella comunicazione della fatture attive e passive da e verso l’estero – è riservato solo a determinati soggetti. E che, in tal senso, non sono obbligati ad emettere fattura elettronica i soggetti che si avvalgono dei regime di vantaggi, i forfettari e le associazioni sportive dilettantistiche che hanno conseguito proventi da attività commerciali fino a 65 mila euro.